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IL TOCCO ARMONICO: LA VIA DELL’AMORE DEL CORPO

Il tocco armonico è una pratica di autoguarigione ed evoluzione mentale, emotiva, energetica e fisica, che utilizza il
corpo , come portale di accesso al mondo interiore dell’Essere.
Durante una pratica di tocco armonico, il tuo corpo sarà il protagonista della t a esperienza , insieme a quello
dell’operatore, un’esperienza di PRESENZA e CONNESSIONE PROFONDA con ciò che sei , che vivi, e che puoi essere,
al di là dei limiti della mente.
Il tocco armonico è un processo di tocco del corpo che riunisce aspe1i di tecniche di massaggio ay r3edico, tant4ico,
yogico,che si abbina al lavoro energetico con il suono, alla cristalloterapia, all’aromaterapia, alla cromoterapia.
E’ un viaggio sensoriale unico e creato al momento sulla persona per ciò che le ser3e sperimentare in quel momento
per evolvere il rappor*o di amore con il proprio corpo, per evolvere la propria consapevolezza di sè stessa.
Nel tocco armonico si sperimenta anche la pulizia e la ricarica energetica, il riequilibrio dei chakra e dei meridiani, si
utilizzano modalità sciamaniche di lavoro con le energie.
Non c’è una modalità standard di praticarlo…è un rit ale che si crea al momento in modo unico ed ir4ipetibile come
unici siamo come esseri divini incar7ati.
I benefiici che si possono vivere g4azie a delle sessioni di tocco armonico sono infiniti…il nost4o corpo è il tempio della
nost4a anima e la nost4a anima ha accesso ad un infinito potenziale di esperienza e di sapere, percezione, ricezione.
Il tocco armonico abbraccia anche la conoscenza ed il misticismo del tant4a indiano.
E’ una pratica di risveglio dei sensi e di aronizzazione dei nost4i sensi con il nost4o puro Essere.
“Il Tant4a è il cammino della nat ralezza. Liberazione è diventare perfe1amente nat rali, non è raggiungere qualcosa
di g4ande, non è niente di st4aordinario. È solo essere nat rali, essere se stessi.
Tu sei un essere. Lo sei già, non c’è bisog7o di diventare qualcuno. La sola t4asforazione possibile, la sola rivoluzione
possibile non nasce preoccupandosi del cara1ere, dei gesti e delle azioni, ma preoccupandosi dell’essere. L’essere è
positivo: quando l’essere è a1ento, desto, consapevole, l’oscurità scompare.”
Sembra oramai che il Tant4a sia diventato un modo per scoprire i mille e uno modi per fare del buon sesso.. Se
leggiamo Osho possiamo scoprire che il Tant4a è t 1o f orchè una tecnica per “fare” qualcosa … il Tant4a è
abbandonarsi, fidarsi, è gioco, è danza, è risata, è uno spazio di non mente dove t 1o accade, incluso l’orgasmo,
l’orgasmo multiplo, il coito prolungato e il piacere infinito… ed è solamente quando ti dai totalmente e senza
condizioni, quando lasci andare la mente e le aspe1ative di come dovrebbe o non dovrebbe essere, quando ti rilassi e
non cerchi di dimost4are nulla, che t 1o accade in modo nat rale. Per fare questo occor4e che ti liberi dalle vecchie
maschere, dai vecchi condizionamenti, dalle vecchie convinzioni su te stesso e sulla sessualità, e ti dai il peresso di
essere te stesso, ti acce1i e ti ami così come sei, acce1i e ami l’alt4o così come è. Quando fai questo insieme al tuo
par*7er, avere la possibilità di ent4are in una dimensione olt4e la mente che può por*are a scoprire l’inconoscibile.
Nella via del Tant4a dunque il sesso non è l’esercizio da praticare, ma il A 1o che raccogli quando hai fa1o un
“lavoro” profondo di de‐prog4ammazione su di te e ti senti nuovo nel corpo e nello spirito.
Questa è la definizione tant4ica della nost4a sessualità: il ritor7o ad una totale innocenza, all’unità completa e
assoluta. L’emozione maggiore non è la ricerca di sensazioni, ma un aspe1are silenzioso – totalmente rilassato, senza
alcuna prog4ammazione. Si è consapevoli, consapevoli d’essere consapevoli. Si diventa consapevolezza. Si è contenti,
ma non esiste alcun contenuto, e per questo si prova una g4ande bellezza, una beatit dine maggiore.
La persona che ha posto la domanda ha chiesto: “Cos’è il sesso tant4ico…un tipo di sesso basato su tecniche
par*icolari?”
“Se sei orientato verso le tecniche, perderai il senso del mistero del Tant4a, diventerà uno pseudo‐Tant4a, basato su
tecniche, e per via delle tecniche l’ego sarà lì a cont4ollarle. Quindi farai Tant4a ma il fare sarà il problema, provocherà
l’azione. Il Tant4a dovrebbe essere un ‘Non Fare’, non può essere tecnico. Tu puoi imparare le tecniche, una cer*a
respirazione per accrescere l’esperienza durante il coito. Se respiri davvero lentamente, senza alcuna Ae1a, il coito
sarà più lungo ma t sarai nel cont4ollo. Non sarà selvaggio né innocente, non sarà nemmeno meditazione, sarà
mente – come pot4ebbe essere meditazione? Non puoi nemmeno respirare velocemente, devi mantenere lenta la
respirazione – se la respirazione è lenta l’eiaculazione prenderà tempo: perché avvenga l’eiaculazione, il respiro deve
essere veloce e caotico. Questa è una tecnica, ma non è Tant4a.
Il Tant4a non è tecnica, ma preghiera. Non è mentalmente orientato, ma è rilassamento nel cuore, ricordalo. Sul
tant4a sono stati scri1i così tanti libri, t 1i parlano di tecniche, ment4e il vero Tant4a non ha niente a che fare con le
tecniche. Il vero Tant4a non può essere scri1o, il vero Tant4a deve essere assimilato. Come assorbire il Tant4a? Devi
t4asforare in modo radicale il tuo approccio nei conAonti del sesso.
Prega con la t a donna, canta con lei, gioca con la t a donna, danza con lei, senza alcuna idea del sesso.
Non andare avanti, pensando ‐Quando si andrà a le1o?
Dimenticati del le1o, fai alt4o e perditi in quello che fai. L’amore apparirà da questo tuo perder*i, improvvisamente
vedrai che stai facendo l’amore senza farlo. Succede, sarai posseduto da qualcosa più g4ande di te , quindi avrai la t a
prima esperienza di Tant4a.
Stavate ballando o cantando insieme, intonando mant4a o pregando o meditando insieme, e improvvisamente vi siete
accor*i di muover3i in uno spazio t 1o nuovo. Voi non sapete, quando avete iniziato a fare l’amore né lo ricordate. In
questo sarai posseduto dall’energia tant4ica e per la prima volta avrai vissuto un’esperienza non tecnica.”
Osho, This VerH Body the Buddha, Talk #8
Il tocco armonico è anche una via pratica e nat rale di autoguarigione delle 5 ferite emotive dell’infanzia.
Esistono 5 ferite emotive che ci por*iamo diet4o fin dall’infanzia e 5 maschere che indossiamo nella vita per evitare di
soMire: Rifiuto, abbandono, umiliazione, t4adimento ed ingiustizia. Secondo la psicosomatica la maggior par*e degli
squilibri di ordine fisico, emotivo e mentale derivano di fa1o da esperienze emotivamente pesanti che hanno lasciato
una di queste 5 ferite nel nost4o passato. Per sopravvivenza abbiamo indossato delle maschere, nascondendo a noi e
al mondo intor7o a noi il danno provocatoci da queste ferite.
Durante la prima infanzia possono accadere alcuni episodi che vengono percepiti dal bambino come minacciosi per
la sua sicurezza e sopravvivenza, non solo a livello fisico, ma anche e sopra1 1o a livello relazionale ed emozionale.
La più g4ande paura del bambino (istintivamente) è quella di perdere la connessione con l’adulto a cui a14ibuisce
t 1o il potere di garantirgli la sicurezza. Durante le varie esperienze in cui il bambino percepisce una qualche
minaccia e prova una par*icolare sofferenza psichica ed emozionale, nasce in lui un imprinting (una regist4azione)
che viene chiamata “ferita emozionale”. La diversa modalità con cui tale sofferenza viene percepita, dà luogo ad una
specifica ferita emozionale:
1) RIFIUTO
Fra le ferite emozionali, quella del rifiuto ha forse le radici più antiche nella vita di un individuo, poiché può
manifestarsi già nel g4embo mater7o, come riconosciuto dalla Psicologia Prenatale. Capita, pur*4oppo non
raramente, che una madre dopo aver scoper*o di essere incinta esprima sia a livello verbale che emozionale una
reazione di cont4arietà. Anche se dopo questo sentimento della madre cambierà, un flusso di inforazioni
emotivamente sig7ificative è già stato t4asmesso dalla mamma al bambino. Questo a1eggiamento può condizionare
la psiche in forazione del nascit ro che lo pot4ebbe inter)retare come un rige1o assoluto ed una minaccia alla sua
sopravvivenza, creando una serie di squilibri che lo accompag7eranno per t 1a la vita. Questa è considerata la ferita
più profonda e la più difficile da riconoscere e da curare. E’ anche collegata al mancato imprinting t4a mamma e
figlio.
2) ABBANDONO
Ferita st4e1amente collegata all’adulto a cui il bambino a14ibuisce ed affida la sua sicurezza, la sua stessa
sopravvivenza. Nel momento in cui questo adulto manifesta (anche non consapevolmente) un a1eggiamento di
distacco, di “abbandono” anche solo emotivo nei conAonti del bambino, quest’ultimo lo pot4ebbe inter)retare come
un vero e proprio st4appo nei conAonti di una sit azione di sicurezza e stabilità, come se il mondo crollasse in quel
momento. E’ st4e1amente collegata alla ferita del Rifiuto, molto spesso colpisce i bambini che vengono le1eralmente
abbandonati dalla madre.
3) UMILIAZIONE
Di solito si sviluppa dai due ai cinque anni ed è collegata quasi sempre alla vergog7a di qualche par*e del corpo e al
cont4ollo degli sfinteri.
Questa ferita si creacon il genitore che si è occupato dello sviluppo fisico del bambino. Di solito è la madre che lo
cresce nella mancanza di liber*à. Il bambino finisce per sentirsi umiliato dal cont4ollo di questo genitore.
Per sopravvivere al dolore che ne deriva, si indossa la maschera del masochista.
Il corpo si evolverà diventando g4asso, tondo, non tanto alto, con collo g4osso e rigonfio, con tensioni al collo, alla gola,
alle mascelle e alla pelvi. Il viso sarà rotondo e aper*o. Gli occhi g4andi, rotondi, spalancati e innocenti, come quelli di
un bambino.
Nel vocabolario si sentiranno spesso: “essere deg7o, indeg7o, ‐ino, ‐one”.
Cara1erialmente spesso si vergog7a di sé e degli alt4i o ha paura che gli alt4i si vergog7ino di lui. Non gli piace
andare in Ae1a. Conosce le proprie necessità, ma non le ascolta. Si fa carico di t4oppe cose.
4) TRADIMENTO
Ferita emozionale collegata al genitore del sesso opposto e quindi al complesso di Edipo e di Ele14a. Il bambino è
geloso interiorente del par*7er del genitore e non lo manifesta, interiorizzando la ferita. I bambini che soMono di
questa ferita fissano l’a1enzione sul mantenimento delle promesse.
5) INGIUSTIZIA
Si manifesta t4a i qua14o e i sei anni, nei conAonti del genitore dello stesso sesso; ma poi si risveglia nell’età scolare
quando il bambino si sente so1ovalutato da una fig ra autorevole. Nasce come conseg enza alle aspe1ative del
genitore nei conAonti del figlio.
Per sopravvivere a queste ferite, alt4imenti t4oppo g4andi e dolorose per garantire la sicurezza del bambino, si
sviluppano degli a1eggiamenti e delle dinamiche compor*amentali chiamate “Maschere”. Og7i volta che si ripropone
una dinamica che può ricordare la ferita scoper*a del bambino, sca1a una serie di compor*amenti che ci pere1e di
proteggerci da un nuovo dolore. Le maschere, appunto. In età adulta, però, queste maschere diminuiscono la loro
f nzione di protezione a discapito dell’interazione sociale, non pere1endo all’adulto di superare e t4asforare la
ferita in esperienza forativa e conseg7andolo ad una vita molto spesso piena di difficoltà e sofferenza a causa del
ripetersi involontario delle solite dinamiche.
– Alla ferita del RIFIUTO cor4isponde la maschera del FUGGITIVO
– Alla ferita dell’ABBANDONO cor4isponde la maschera del DIPENDENTE
– Alla ferita dell’UMILIAZIONE cor4isponde la maschera del MASOCHISTA
– Alla ferita del TRADIMENTO cor4isponde la maschera del CONTROLLORE
– Alla ferita dell’INGIUSTIZIA cor4isponde la maschera del RIGIDO
E’ possibile riconoscere, acce1are e metabolizzare la proprie maschere, superare le paure per le quali sono nate e
tor7are a vivere secondo la nost4a vera nat ra, la nost4a pura essenza.
Spesso ci sentiamo rifiutati, abbandonati, t4aditi, umiliati e t4a1ati ingiustamente, ma in realtà og7i volta che ci
sentiamo feriti è ent4ato in campo il nost4o Ego, a cui piace credere che la colpa sia di qualcun alt4o.
Il tocco armonico sviluppa e risveglia il potere di autoguarigione del nost4o corpo dai sintomi psicosomatici
Dist rbi psicosomatici e sistema ner3oso autonomo
I sintomi psicosomatici coinvolgono il sistema ner3oso autonomo e for7iscono una risposta vegetativa a sit azioni di
disagio psichico o di st4ess.
Le emozioni negative, come il risentimento, il rimpianto e la preoccupazione possono mantenere il sistema ner3oso
autonomo (sistema simpatico) in uno stato di eccitazione. Nonché il corpo in una condizione di emergenza continua,
a volte per un tempo più lungo di quello che l’organismo è in g4ado di soppor*are.
I pensieri t4oppo angosciosi, quindi, possono mantenere il sistema ner3oso autonomo in uno stato di a1ivazione
persistente il quale può provocare dei danni agli organi più deboli.
Tipologie di sintomi psicosomatici
I dist rbi psicosomatici si possono presentare a carico di t 1i gli organi e apparati del corpo umano.
Dist rbi di tipo psicosomatico possono manifestarsi:
•nell’apparato gast4ointestinale (gast4ite psicosomatica, , ulcera peptica)
•nell’apparato cardiocircolatorio (tachicardia, aritie, cardiopatia ischemica, iper*ensione essenziale)
•nell’apparato respiratorio (asma bronchiale, sindrome iper3entilatoria)
•nell’apparato urogenitale (dolori mest4 ali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi)
•nel sistema cutaneo (la psoriasi, l’acne, la deratite psicosomatica, il pr rito, l’or*icaria, la secchezza della
cute e delle mucose, la sudorazione prof sa)
•nel sistema muscoloschelet4ico (la cefalea tensiva (o mal di testa), i crampi muscolari, la stanchezza cronica,
il torcicollo, la fibromialgia, l’ar*4ite, dolori al rachide, la cefalea nucale)
Infine i dist rbi psicosomatici possono esprimersi anche so1ofora di problemi associati all’alimentazione.
Dist rbi psicologici e psicosomatica
Sintomi psicosomatici sono comuni nelle varie fore di depressione e in quasi t 1i i dist rbi d’ansia. Ma esistono
dei dist rbi psicosomatici veri e propri in assenza di alt4i sintomi di nat ra psicologica. Questi rendono più difficile,
per il sogge1o, imputare il malessere fisico ad un problema psicologico piu1osto che ad un malf nzionamento
organico